Qualificazione Stazioni Appaltanti, dal 1° luglio scatta l’obbligo

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Qualificazione Stazioni Appaltanti, dal 1° luglio scatta l'obbligo. Dal 1° giugno si potrà presentare domanda di iscrizione all'elenco gestito da Anac

La qualificazione delle stazioni appaltanti diventerà obbligatoria dal prossimo 1° luglio 2023, in base al nuovo Codice degli Appalti, con il blocco del rilascio del CIG (codice identificativo gara) per le stazioni appaltanti non qualificate. Per favorire l’organizzazione delle stazioni appaltanti e razionalizzare l’avvio del sistema evitando disservizi, Anac consente di presentare la domanda di iscrizione all’elenco delle stazioni qualificate e delle centrali di committenza già a partire dal prossimo 1° giugno. E’ quanto stabilito dal comunicato del presidente del 17 maggio 2023. Gli effetti dell’iscrizione scatteranno, comunque, dal 1° luglio. 

In via di applicazione l’elenco sarà aggiornato trimestralmente per permettere il continuo aggiornamento della platea dei soggetti abilitati a svolgere gare d’appalto in proprio o per conto di altre stazioni appaltanti, fermo restando la validità biennale dell’eventuale iscrizione intervenuta.

In base al nuovo Codice, bisogna essere qualificati per poter effettuare affidamenti di contratti di lavoro di importo superiore a 500mila euro, e di servizi e forniture d’importo superiore alle soglie previste per gli affidamenti diretti, mentre non è necessaria la qualificazione per effettuare ordini sugli acquisti messi a disposizione delle centrali di committenza e dei soggetti aggregatori.

Tranne alcuni grandi soggetti iscritti di diritto (Ministero Infrastrutture, Consip, Invitalia, Difesa Servizi, eccetera), tutte le altre stazioni appaltanti sono tenute in ogni caso ad accedere al servizio online sul sito di Anac per la presentazione della domanda.

Per venire incontro il più possibile alle Stazioni appaltanti, Anac ha predisposto uno schema di domande e risposte, utili a compilare il modulo di domanda di qualificazione, e accessibile sul sito Anac www.anticorruzione.it

Il documento

Fonte: anticorruzione.it