Carte di identità elettronica dei minori, accessi bloccati

Carte di identità elettronica dei minori, accessi bloccati e in pratica documenti di identità digitali inservibili. Niente accesso ai siti della pubblica amministrazione e ai fascicoli sanitari elettronici regionali

Carte di identità elettronica dei minori, accessi bloccati e in pratica documenti di identità digitali inservibili. Niente accesso ai siti della pubblica amministrazione e ai fascicoli sanitari elettronici regionali. Un cambio di regole ha di fatto bloccato le procedure di accesso con le carte di identità elettroniche per gli under 15, attualmente l’unica modalità di accesso ai servizi digitali della pubblica amministrazione In buona sostanza a seguito del pronunciamento del Garante per la protezione dei dati personali del 23 marzo 2023, il ministero dell’interno ha inibito l’accesso ai servizi online con CIE da parte dei soggetti minorenni.La conseguenza arriva da una interpretazione, secondo quanto ItaliaOggi è stata in grado di ricostruire, del ministero dell’interno, conseguente proprio al provvedimento del garante privacy del 23 marzo. Al momento ci sono interlocuzioni in corso tra Authority privacy e ministero dell’interno per trovare una soluzione a quello che di fatto è un blocco di accesso ai siti pa tra cui fascicolo sanitario elettronico e registri scolastici. Sull’home page del sito Inps si legge infatti che: “Si ricorda che l’INPS, anche per venire incontro a queste esigenze, consente a chi esercita la potestà genitoriale di accedere attraverso la “Delega dell’identità digitale” pubblica amministrazione per i minori che non possono avere uno spid. In forum dedicato alla carta di identità digitale l’amara sorpresa: il ministero dell’interno post provvedimento del 13 marzo a ristretto il campo di utilizzabilità con i seguenti paletti: da 0 a 5 anni non compiuti non è consentito l’uso dell’identità digitale per accedere ai servizi in rete e non è possibile attivare le credenziali di livello 1 (nome utente e password) e livello 2 (nome utente, password e codice temporaneo; da 5 a 18 anni non compiuti è consentito l’uso dell’identità digitale per accedere ai servizi degli istituti scolastici di ogni ordine e grado ed è possibile attivare le credenziali di livello 1 e livello 2 accedendo con PUK ma non mediante la CIE. Escluso infine l’accesso anche con il livello 3 (lettura della Cie tramite app) che consentiva l’utilizzo presso i fascicoli sanitari elettronici. La novità non è passata inosservata e stanno arrivando molteplici segnalazioni sia al Garante sia ai call center dei servizi pa e anche all’Istituto poligrafico zecca dello stato (Ipzs). Dal Garante, interpellati da ItaliaOggi precisano che: “Il Garante non ha impedito ai minori di accedere ai servizi resi disponibili online mediante la propria identità digitale CIEId, ma, nel provvedimento del 23 marzo, ha preso atto delle modalità con le quali il Ministero dell’interno ha inteso disciplinare nuove funzionalità di utilizzo online della CIE, dando parere favorevole alla relativa valutazione d’impatto». Il Garante, dunque, al momento è in attesa di conoscere il testo del provvedimento ministeriale di cui all’art. 11 del decreto sulla CIEId, che dovrà disciplinarne l’utilizzo da parte dei minori in relazione alla fruizione di servizi diversi da quelli in ambito scolastico. Ma per cosa potranno essere usate le identità digitali dei minori? Anche in questo caso il Garante risponde che «le identità digitali di minori possono essere utilizzate direttamente da questi solo per accedere a servizi loro rivolti (come il registro elettronico della scuola). Invece, i genitori che vogliono accedere ai servizi in favore dei minori (ad esempio, il Fascicolo sanitario elettronico o i servizi offerti dall’INPS) devono utilizzare la propria identità digitale, anche per evitare, come già ribadito dal Garante con riferimento a SPID minori, fenomeni di “impersonificazione” che rendono impossibile “la corretta imputazione delle operazioni al soggetto che le ha effettuate, con conseguenti ricadute negative in termini di correttezza e sicurezza del trattamento». Spetta quindi alle pubbliche amministrazioni configurare correttamente i propri sistemi in tal senso”. Sembra facile ma in realtà non è così. Nel caso del fascicolo sanitario elettronico, ad esempio, accedere con le credenziali del minore consente in alcune regioni di avere un’informazione completa e puntuale di tutti gli atti sanitari, ricette, visite del minore cosa che è parziale con il profilo del genitore per quanto delegato. Nel frattempo dall’ufficio del Garante fanno sapere che sono state avviate le dovute interlocuzioni, affinché minori e genitori possano accedere in sicurezza ai servizi online mediante identità digitale.

Fonte: articolo di Cristina Bartelli per ItaliaOggi