I ritardi nella predisposizione del Piao (Piano integrato di attività e organizzazione) rischiano di bloccare le assunzioni nella p.a. E in particolare nel ministero della giustizia dove sono congelate le assunzioni per scorrimento di 340 direttori e 367 cancellieri risultati idonei.
Previsto dal decreto Reclutamento (dl 80/2021) come documento unico di programmazione e governance che avrebbe dovuto semplificazione la burocrazia e velocizzare le procedure a vantaggio di cittadini e imprese, il Piao sarebbe dovuto entrare a regime già da un anno, visto che la sua prima scadenza era prevista al 31 gennaio 2022. Ma la dead line è via slittata fino ad arrivare al 30 giugno 2022 per le amministrazioni centrali e, addirittura, fino al 31 dicembre 2022 per gli enti locali. Entro tali date tutte le p.a. (ad esclusione delle scuole, mentre per le amministrazioni con meno di 50 dipendenti è previsto un Piano semplificato) avrebbero dovuto approvare il Piao per poi trasmetterlo alla Funzione pubblica per la pubblicazione sul Portale Piao (www.piao.dfp.gov.it), una sorta di archivio pubblico (operativo dal 1° luglio) dei Piani approvati dai singoli enti.
Alla data di ieri sul Portale Piao si contavano 5.296 piani pubblicati. Meno della metà dei circa 12.800 enti pubblici censiti dall’Istat.
Proprio questi ritardi, come ha ammesso la Funzione pubblica, sono alla base della “lavorazione più onerosa” del dpcm che consentirebbe lo scorrimento delle graduatorie nel pubblico impiego. L’impasse, come detto, risulta particolarmente impattante nel settore della giustizia dove il ministero di via Arenula rischia di non poter assumere per scorrimento 340 direttori amministrativi e 367 cancellieri esperti destinati agli uffici giudiziari.
Il 4 febbraio prossimo scadono le prime quattro graduatorie distrettuali per il concorso da direttore amministrativo (mentre le altre, riguardanti i 367 posti di cancellieri andranno in scadenza ad aprile). Ma Palazzo Vidoni, con una nota del 29 dicembre, inviata ai diretti interessati, ha comunicato ai candidati idonei di armarsi di pazienza perché “l’iter di predisposizione del dpcm, avviato dal Dipartimento della Funzione pubblica già dal mese di settembre, a causa della sua particolare complessità è ancora in corso”.
Come se ne esce? Una possibile soluzione secondo il “Comitato direttori idonei giustizia” sarebbe approvare un dpcm parziale (limitato appunto alle sole assunzioni di competenza del ministero guidato da Carlo Nordio) che consenta alle p.a. per ora in regola con il Piao di procedere alle assunzioni. La seconda ipotesi sarebbe invece una proroga tout court delle graduatorie in scadenza in modo da dare a palazzo Vidoni tutto il tempo necessario a predisporre il dpcm. E secondo quanto risulta a ItaliaOggi sarebbe già in preparazione un emendamento ad hoc al decreto legge Milleproroghe da presentare in Senato. Nel frattempo il Comitato degli aspiranti idonei ha incassato la solidarietà della politica (sono state depositate due interrogazioni al Guardasigilli a firma del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Devis Dori) e dei sindacati. Uil Pa e Cisl Fp hanno scritto al capo di gabinetto di Nordio, Alberto Rizzo, per sollecitare il ministero “a porre in essere ogni utile iniziativa affinché il dpcm sia emanato senza ulteriore indugio”. Sulla stessa lunghezza d’onda la FP Cgil secondo cui “urgono cancellieri per celebrare i processi e direttori per coordinare ed eseguire il giudicato” perché “si corre il rischio di vanificare quanto di buono si sta ottenendo con il prezioso contributo degli addetti all’Ufficio del processo”.
Fonte: articolo di redazione italiaoggi.it